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Luogo Naturale di San Juan de la Peña (Jaca)


La persona che cominci il suo pellegrinaggio per il cammino aragonese in Somport si troverà nel tragitto, a Jaca, con un paraggio eccezionale dichiarato Luogo Naturale di Interesse Nazionale nel 1920, San Juan de la Peña, diventando allora il terzo Spazio Naturale Protetto dallo Stato. Attualmente è riclassificato come Monumento Naturale.

 

Questo luogo è noto soprattutto per la sua importanza storica, in lui è ubicato il monastero romanico di San Juan de la Peña, il più importante nell'Alto Medioevo, primo panteon reale di Aragona e culla storica della riconquista nel regno di Fernando il Cattolico.

Storia a parte, San Juan de la Peña ospita uno spazio ecologico di grand'interesse in cui emerge la sua densa e variata macchia forestale con boschi ben conservati di pino silvestre e nei quali abitano anche faggi e tigli. Questa enclave naturale è riuscita a mantenersi vergine grazie alla politica conservazionista praticata durante secoli dai monaci del monastero, costituendo uno dei più rilevanti ecosistemi aragonesi di montagna di media altezza. I suoi grandi spaccati di roccia conglomerata raggiungono altezze dai 1.000 e i 1.290 metri e sotto di loro si nasconde il vecchio monastero. Servono inoltre da luogo di nidificazione per un importante numero di volatili rapaci. 

Il paraggio si estende lungo 264 ettari occupati da pini silvestri, nella parte superiore, ed abeti, roveri, querce, agrifogli, ginepri, uva ursina, e bossi nel versante nord. Il microclima mediterraneo di montagna imperante si traduce in questa elevata varietà di specie botanica che si completano con fiori caratteristici come la primavera, l'epatica, la viola e l'aquilino ed anche con cespugli di erica da carbone e mirtillo. In San Juan de la Peña vivono anche, tra le rupi, volatili rapaci come l'avvoltoio, l'avvoltoio fulvo ed il capovaccaio; e tra i suoi boschi si occultano il tasso, il cinghiale, la pernice ed il coniglio.